Il Sole 24 Ore
La magia di Chopin nell'interpretazione del musicista ingegnere Marco Arcieri
12 Ottobre 2021
La musica di Chopin è sempre stata parte integrante della sua vita. Tanto che marco Arcieri, sensibile e raffinato interprete delle opere del compositore polacco, è stato scritturato per eseguire, come unico solista, l’opera completa pianistica di Chopin nel castello di Luigi Ferdinando di Prussia a Berlino, dove esegue due concerti all’anno fino a completare l’opera omnia del celebre compositore. Ora Arcieri si esibisce il 12 ottobre al teatro Olimpico di Roma con un “Omaggio a Chopin”.
Il musicista ingegnere ha studiato alla Filarmonica Romana
Romano, ingegnere per formazione – per anni si è definito “un pianista mantenuto da un ingegnere” – Marco Arcieri ha compiuto i suoi studi musicali prima alla Filarmonica Romana sotto la guida del Maestro Mons. Pablo Colino, poi con pianisti concertisti e accademici, in Italia e all’estero.
Il suono del Pleyel del 1845 identico a quello di Chopin
Un omaggio a Chopin – che descrive il pianoforte come il suo “secondo io” – del musicista romano dedito allo studio dei testi chopiniani sul suo Pleyel del 1845, Un pianoforte che lui stesso ha restaurato, mettendo mano a quella meccanica caratteristica. Un pianoforte identico a quello su cui Chopin compose e suonò le sue opere. «Il Pleyel – spiega Arcieri – mi permette di ascoltare la musica di Chopin con la stessa sonorità, gli stessi colori e timbri che il compositore riceveva, al proprio orecchio e al cuore, da quello strumento». Nel programma all’Olimpico il Notturno in do diesis minore, il Notturno op. 15 n. 2, lo Studio op. 25 n. 1, lo Studio op. 25 n. 12, la Ballata op. 23, i Valzer op. 34 n. 2 e op. post. in mi minore, lo Studio op. 10 n. 3 Studio op. 10 n. 4, i 4 Preludi op. 28, lo Scherzo op. 31.
